È merito degli arabi se oggi sulla tavola degli italiani e in particolare dei siciliani non manca mai un piatto di pasta, soprattutto se si parla della famosa pasta al pomodoro.
L’origine della pasta è uno di quegli argomenti tanto discussi quanto irrisolti: chi ha cucinato il primo piatto di spaghetti, i siciliani o cinesi? Simili nella forma ma diversi nel gusto, si pensa che i vermicelli italiani e i noodles cinesi si siano diffusi parallelamente e indipendentemente gli uni dagli altri.
Mentre in Occidente si andavano diffondendo i vermicelli prodotti esclusivamente con farina di grano duro e acqua, in Oriente si preferiva la coltivazione di un cereale in particolare, il riso, uno degli elementi che ancora oggi è alla base della cucina asiatica.
Quel che è certo è che la pasta è diventata uno dei piatti più famosi in Italia. Abbandonata la vita da nomadi, i primi coltivatori iniziavano a lavorare e produrre frumento, il primo passo verso la nascita della pasta.
Diretta antenata della pasta come la conosciamo oggi è la làgana, diffusa in epoca romana e citata nel primo libro di ricette di Apicio, il “De re coquinaria”: qui era descritto un primo piatto, un timballo avvolto da strisce di pasta sottili impastate con acqua e farina.
Nel corso del tempo si sono raccolti vari indizi sulla diffusione della pasta. In particolare all’epoca di Ruggero II di Sicilia, nel 1154, il geografo Al-Idrin menziona nel suo libro Trabia, un paese di Palermo, dove veniva prodotto un “cibo a di farina in forma di fili”.
Nel diciannovesimo secondo gli arabi rivoluzionano il concetto di pasta e inizia a diffondersi la pasta essiccata come diretta conseguenza del territorio in cui abitavano: desertico e senza una abbondante riserva d’acqua sufficiente per produrre pasta fresca. Inizia così la sperimentazione di questo prodotto essiccato che si diffuse poi in tutta Italia a seguito della conquista araba della Sicilia.
Mangiata con le mani e poi con la forchetta, prodotta fresca e poi essiccata, la pasta ha assunto oggi diverse forme in base al territorio in cui viene cucinata. Un piatto ormai radicato nella tradizione culinaria italiana, soprattutto quando si parla della pasta e pomodoro. Ma da dove nasce l’unione degli spaghetti e pomodoro? Il matrimonio avviene nel 1800 a Napoli, sancito nel 1837 quando viene pubblicata la prima ricetta di “vermicelli al pomodoro” firmata da Ippolito Cavalcanti.
Oggi la pasta rappresenta a pieno titolo l’identità gastronomica dell’Italia e ogni regione personalizza il proprio piatto di pasta in base alla forma, dai maccheroni alle busiate, e al condimento, dal pesto al ragù di carne.